Newsletter Aprile 2025 - Fotovoltaico, ribaltone dei giudici in Consiglio di Stato: «Non si possono negare i permessi» - AEF

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Fotovoltaico, ribaltone dei giudici in Consiglio di Stato: «Non si possono negare i permessi»

Storica sentenza del Consiglio di Stato che di fatto riscrive le regole per gli impianti fotovoltaici in zone dove ci sarebbe bisogno di diverse autorizzazioni. Non si possono negare i permessi, alla luce delle nuove esigenze in materia energetica, anche in zone protette, con motivazioni generiche ma si può solo discutere di modalità; questa in sintesi la decisione di Palazzo Spada.
È il caso di una famiglia di Firenze che abita in via della Querciola, vicino ad alcune Ville Medicee nella zona di Castello, e che quattro anni fa aveva avviato l’iter amministrativo per poter montare sul tetto della propria casa un impianto fotovoltaico di nuova generazione. La zona però si trova all’interno dei «centri storici minori-borghi storici (zona A)», del regolamento urbanistico comunale fiorentino. Il fabbricato quindi risultava inserito in un’area soggetta al vincolo paesaggistico.
La commissione comunale paesaggistica nel febbraio del 2021 accoglieva la domanda ma condizionata ad alcune richieste specifiche. Ma nel marzo dello stesso anno la soprintendenza negava l’autorizzazione all’impianto fotovoltaico, «considerata l’estrema vicinanza dell’edificio al sistema delle ville medicee». L’impianto così progettato si configurava anche per il Comune quale elemento estraneo e non compatibile. Parere negativo confermato anche in sede di riesame.
La famiglia fiorentina però non si dà per vinta e a settembre del 2021 dopo aver modificato il progetto propone una nuova istanza di autorizzazione paesaggistica, ritenendo di aver adempiuto alle richieste comunali, ma sia la commissione locale per il paesaggio, sia il Comune di Firenze, negano l’autorizzazione rifacendosi anche al diniego di mesi prima della soprintendenza. L’impatto visivo dell’impianto in quella zona, in altre parole,  non è concepibile secondo Comune e Soprintendenza.
Nel 2022 il Tar di Firenze dà ragione a Palazzo Vecchio e torto alla famiglia che però non si arrende e si rivolge al Consiglio di Stato secondo cui la questione va inquadrata diversamente ed ha accolto l’appello della famiglia di via della Querciola, annullando gli atti di diniego di Palazzo Vecchio. «La presenza del fotovoltaico sul tetto, alla luce delle sopravvenute esigenze energetiche, non può essere più percepita in assoluto come fattore di disturbo visivo».
L’attenzione deve quindi essere focalizzata solo sulle modalità con cui i pannelli fotovoltaici sul tetto sono inseriti negli edifici che li ospitano e nel paesaggio circostante, secondo il Consiglio di Stato. E la documentazione fotografica «per colore e consistenza rappresenta una soluzione progettuale che minimizza l’impatto del fotovoltaico sul tetto, che appare armonizzarsi con il contesto circostante».
Mancava praticamente il cosiddetto «dissenso costruttivo», esattamente come per la critiche che fanno piacere rispetto a quelle secche e perentorie. L’installazione del fotovoltaico sul tetto può, infatti, essere vietata in modo assoluto solo nelle «aree non idonee» individuate dalla Regione. Negli altri casi, la compatibilità dei pannelli fotovoltaici sul tetto deve essere esaminata caso per caso, a prescindere dalla zona urbana in cui vanno collocati.

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