Comunità Energetiche: pubblicato il decreto definitivo
Dopo circa un anno dalla presentazione delle regole GSE, contenenti le normative per le Comunità Energetiche, è stato pubblicato il decreto definitivo di recepimento della direttiva UE 2018/2001. Esse rappresentano un Soggetto Giuridico, dove diversi membri o azionisti, si uniscono volontariamente in un’unica comunità con lo scopo di fornire dei benefici ambientali, economici e sociali ad ogni singolo membro. Ogni comunità energetica riceve, tramite un soggetto referente, un conguaglio annuale da parte del GSE, basato sulla quantità di energia condivisa tra i vari azionisti della comunità.
Alcuni aspetti gestionali presenti nel decreto precedente sono stati modificati, con l’intento di migliorare le performance economiche degli impianti fotovoltaici attraverso degli incentivi che valorizzino in modo significativo delle realtà come le Comunità Energetiche e gli autoconsumatori collettivi.
Meno limitazioni e più vantaggi
In primo luogo, è stato tolto il limite imposto dalla cabina secondaria. Ora tutte le unità di consumo e produzione dovranno essere sottese alla stessa cabina primaria.
Un altro aspetto significativo riguarda la taglia degli impianti, che passa da massimo 200 kW a 1 MW per singolo impianto.
Oltre a queste novità, sono state fatte ulteriori modifiche:
I vari incentivati sono stati diversificati per le diverse taglie di potenza
Aggiunto il diritto a partecipare a servizi di DemandResponse
Per le CER cumulabilità con fondi PNRR (tramite decreto MITE verranno definite le condizioni)
Decreto MISE stabilirà modalità di transizione e raccordo tra vecchio e nuovo sistema
Si potranno inoltre utilizzare anche gli impianti appartenenti a Comunità Energetiche definite con le “vecchie” regole.
Questo ovviamente potrà avvenire con delle limitazioni: tutte le nuove Comunità infatti potranno avere al massimo il 30% della potenza complessiva derivante da impianti già esistenti.
Gli impianti attualmente in SSP dovranno passare ad un nuovo meccanismo entro il 31 Dicembre 2024. L’eliminazione di quest’ultimo farà si che la valorizzazione dell’energia immessa in rete per tutti gli impianti fotovoltaici sarà pari a quella del RID (Ritiro Dedicato).