Con le comunità dell’energia arriva l’elettricità a km zero
La possibilità di condividere l’energia autoprodotta utilizzando le linee della rete elettrica a valle delle cabine di trasformazione è un’importante opportunità per i piccoli impianti FER, nell’ottica della transizione energetica.
Con l’entrata in vigore del decreto Incentivi si è aperta una nuova, importantissima fase nella storia dell’energia a livello nazionale. Il decreto contiene infatti un emendamento che supera la precedente impostazione normativa in materia di autoproduzione e autoconsumo dell’energia, consentendo la creazione delle comunità energetiche.
Secondo Legambiente i nuovi impianti installati nei prossimi 10 anni triplicheranno rispetto a quelli attuali, passando dai 460 megawatt/anno ai 17 gigawatt/anno, riducendo di 47 milioni di tonnellate il CO2.
L’autoconsumo collettivo permette, a chi abita o lavora nello stesso edificio, di produrre e consumare insieme energia sul posto.
Le comunità energetiche, già attive nei Paesi del nord Europa come Danimarca e Germania, consentono di dare vita a vere comunità composte di tanti soggetti (persone fisiche, piccole e medie imprese, istituzioni locali) purché vicini tra loro: il confine lo stabilisce la connessione alla medesima cabina di trasformazione di media/bassa tensione.
Si potrà produrre e consumare sul posto energia rinnovabile senza passare per la rete elettrica nazionale con il vantaggio di ridurre le perdite di rete.