Newsletter Gennaio 2023 - Superbonus: cosa cambia nel 2023 e tutte le regole da conoscere fino al 2025 - AEF

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Superbonus: cosa cambia nel 2023 e tutte le regole da conoscere fino al 2025

Con l’approvazione del decreto Aiuti IV e della legge di Bilancio 2023 è stato definito il nuovo calendario delle scadenze dei bonus edilizi. Cambiano anche le regole sulle cessioni del credito. Riepiloghiamo le nuove norme partendo da quelle relative al superbonus (energetico e sismico).
Superbonus (110%) per i condomini:
Per i condomini l’agevolazione resta al 110% fino al 31 dicembre di quest’anno se si rispetta una di queste condizioni:
1) la Cilas (comunicazione inizio lavori) è stata presentata entro il 25 novembre 2022 a seguito di precedente delibera dell’assemblea;
2) la presentazione delle Cilas è avvenuta dopo il 25 settembre 2022 ma entro il 31 dicembre successivo e la delibera assembleare è stata presa entro il 18 novembre.
La data dell’assemblea deve risultare da un atto notorio firmato dall’amministratore o, per i condomini che non hanno obbligo di amministratore (edifici fino a otto unità immobiliari) da chi ha presieduto l’assemblea. La falsa attestazione è punita con la reclusione fino a due anni. I condomini che non rientrano in queste due condizioni otterranno per le spese effettuate nel 2023 un’agevolazione del 90%. Restano invariate le regole precedenti per i lavori del 2024 (70% di detrazione) e del 2025 (65%).
Superbonus per gli edifici plurifamiliari:
Per gli edifici plurifamiliari a proprietà unitaria con un minimo di due e un massimo di quattro appartamenti che le norme sul superbonus equiparano ai condomini (ma per i quali evidentemente non vengono assunte delibere assembleari) il 110% si può ottenere solo se la Cilas risulta presentata entro il 25 novembre 2022, altrimenti si scende al 90 e poi al 70 e al 65, come illustrato sopra.
Superbonus per le villette:
Per le case indipendenti e quelle assimilate (come le villette a schiera o le residenze con ingresso e impianti autonomi negli edifici condominiali) il requisito temporale rimane quello già previsto: potranno ottenere il 110% e per le spese effettuate entro il 31 marzo 2023 solo i proprietari che al 30 settembre 2022 avevano certificato il raggiungimento di almeno il 30% dei lavori. Nuova invece la possibilità di ottenere il 90% per i proprietari che abbiano cominciato i lavori successivamente al 30 settembre 2022, ma nel rispetto di due condizioni: l’immobile deve essere una prima casa e il reddito calcolato con le regole quoziente familiare non dove superare i 15mila euro. ll computo del quoziente si effettua sommando i redditi lordi dell’anno precedente alla richiesta di agevolazione di tutti i componenti del nucleo: 15mila euro per i single, 30 mila euro per due, 37.500 per tre, 52.500 per 4 e più.
Tre situazioni particolari:
1) gli immobili situati in aree interessate da eventi sismici maggiori a partire dal 2009 hanno diritto al 110% fino a tutto il 2025;
2) per gli edifici gestiti dagli Iacp e assimilate (ad esempio le cooperative indivise) 110% fino al 31 dicembre di quest’anno, purché al 30 giugno sempre del 2023 risulti effettuato almeno il 60% dei lavori;
3) per i lavori di demolizione e ricostruzione per cui è obbligatoria la richiesta di autorizzazione edilizia e non è prevista la Cilas, la richiesta del titolo abilitativo per mantenere il 110% deve risultare effettuata entro il 31 dicembre 2022.
Gli altri bonus casa:
Significativi anche gli interventi sugli altri bonus. Confermata l’abolizione del bonus facciate, il bonus arredi per il 2023 sarà di 8.000 euro, una via di mezzo tra i 10 mila del 2022 e i 5 mila che senza interventi sarebbe entrato in vigore. Il bonus sull’abbattimento delle barriere architettoniche è stato prorogato fino al 2025. L’ecobonus e il sismabonus ordinario e il bonus ristrutturazione rimangono in vigore con le regole attuali fino al 2024. Dal 2025 qualora non vi fossero modifiche normative questi bonus permarranno ma con l’aliquota ridotta al 36%.



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