Mi conviene di più autoconsumare l'energia prodotta o venderla?
Per dare una risposta il più possibile esaustiva è necessario distinguere due casi, proprietari di impianto fotovoltaico che usufruiscono del Ritiro Dedicato (RID) o proprietari di impianto fotovoltaico che beneficiano dello Scambio sul Posto (SSP), e valutare di volta in volta in base alla propria situazione.
I titolari di una convenzione in Ritiro Dedicato possono valutare se è più conveniente autoconsumare o immettere l'energia in rete semplicemente guardando la bolletta e i dati della propria convenzione RID.
Se dalla bolletta che si riceve dal fornitore di energia risulta un prezzo dell'energia acquistata per kWh inferiore rispetto al prezzo di vendita del kWh che risulta sui corrispettivi RID, probabilmente conviene autoconsumare di meno e immettere più energia in rete per venderla.
Ad esempio se si ha in bolletta una tariffa bloccata di acquisto dell’energia elettrica e la tariffa è particolarmente conveniente, in questo periodo potrebbe convenire vendere la propria energia, riducendo i consumi elettrici in casa nelle ore di produzione del fotovoltaico. Un metodo efficace per ridurre l'autoconsumo istantaneo (e avere quindi più energia da immettere in rete) potrebbe essere quello di utilizzare gli elettrodomestici di notte, così durante il picco di produzione dell'impianto nelle ore di sole, l'energia non viene autoconsumata immediatamente.
Se invece il prezzo dell'energia acquistata dal fornitore è più alto rispetto al prezzo dell'energia immessa in rete e venduta, allora è più conveniente autoconsumare l'energia prodotta dall'impianto.
Per chi invece è titolare di convenzione in Scambio sul Posto, tendenzialmente, è più conveniente l'autoconsumo. Il contributo di Scambio sul Posto è infatti una sorta di rimborso di una parte dei costi sostenuti nella bolletta elettrica dal proprietario dell'impianto fotovoltaico. Poiché il contributo di Scambio sul Posto, come abbiamo visto, non copre tutti i costi della bolletta ma solo una parte, di fatto autconsumando di più, si preleva di meno dalla rete e si acquista quindi meno energia, il cui prezzo sarebbe rimborsato solo in parte dal contributo SSP.
Diverso ragionamento va fatto invece per le eccedenze. Il contributo di Scambio sul Posto, infatti, si calcola su base annuale (energia immessa e prelevata in rete dal 01.01 al 31.12) e, nel corso dello stesso anno solare, quando il valore dell’energia immessa in rete è maggiore del valore dell’energia prelevata, possono verificarsi delle eccedenze di produzione. Le eccedenze sono dei veri e propri surplus rispetto al fabbisogno di energia dell'utente e vengono valorizzate a prezzi ben più convenienti.
Se quindi si possiede un impianto leggermente sovradimensionato rispetto ai proprio bisogni, è consigliabile ridurre i consumi per massimizzare le eccedenze, che poi possono essere vendute a prezzi di mercato, che come sappiamo in questo momento sono particolarmente convenienti per chi vende l'energia.